«Le nostre donne non vestono di nero. Le nostre donne sono colorate». Asia Abdullah e Shanaz Ibrahim Ahmad sono due donne curde. Diverse tra loro, certo. Per storia, per origini. Parlano lingue differenti. Eppure vivono e lottano in uno scenario come quello mediorientale nel quale la questione femminile è uno nodi più difficili da sciogliere. I loro paesi, Siria e Iraq, stanno vivendo l’occupazione di Isis che delle donne ha fatto uno dei bersagli favoriti. «Oggi combattiamo per la nostra libertà, non per quello che succederà tra 10 anni», hanno sottolineato durante l’incontro organizzato settimana scorsa alla Commissione Esteri della Camera.

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