È stata la paura per il suo bambino di 4 anni — destinato a diventare un jihadista al servizio del Califfo — ad aprire gli occhi a Sophie e a farla scappare da Raqqa, la «capitale» dell’Isis in Siria. «Avrei commesso il suicidio e ucciso mio figlio piuttosto che lasciare che diventasse un assassino con quei mostri», ha detto la donna 34enne all’ Observer . Eppure era stata lei a portare suo figlio «nell’oscurità dell’Isis».

Sophie Kasiki (il nome è inventato) è una di un crescente numero di donne francesi (220 secondo un recente rapporto dell’intelligence) che si sono unite all’Isis.

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