«Mi hanno stracciato la camicetta, mi hanno messo le mani addosso, mi hanno rubato il telefonino, mi hanno sottratto il portafoglio, mi hanno cacciato un petardo sotto la maglia, mi hanno umiliata e offesa». Queste alcune delle testimonianze che vengono fuori sempre più numerose e precise. Ma dai gesti descritti possiamo riconoscere l’appartenenza a una fede religiosa? No, se riteniamo che le religioni siano una cosa seria, che predica il buon senso e l’armonia. Sì invece se una banda di dispotici aggressori, per giustificare la propria volontà di potenza, chiama in causa un Dio collerico e intollerante che impone di uccidere chiunque non si sottoponga al suo culto, propugna la schiavitù e chiede la decapitazione dei prigionieri.

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