«Germania modello d’integrazione? Dimenticatelo». I fatti di Colonia segnano un punto di non ritorno nel dibattito sull’immigrazione, finora frenato «da pregiudizi al contrario, dalla paura di apparire razzisti e compromettere la pace sociale — dice Chantal Louis della storica rivista Emma , che dagli anni Settanta incarna la coscienza femminista tedesca —. Il vero coraggio sta nel dare alle cose il loro nome».

La dinamica dell’incidente è fin troppo chiara: da una parte il branco, dall’altra le prede rigorosamente donne.

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