“Scusa se ti disturbo”, “Volevo solo chiederti”, “Certo, non sono un’esperta”, “Era solo un’idea”, “Spero di essere riuscita a spiegarmi”, “Ha senso quel che dico?”. Sono le espressioni con cui le donne si sabotano: trasmettono insicurezza e senso d’inferiorità, ne minano l’autorevolezza. Diciamo “scusa” e “solo” e “veramente io” come intercalare, per scusarci di esistere: ci vergogniamo di avere un’opinione. Un tale cliché che Amy Schumer ne ha fatto una riuscita parodia.

Oggi però un’app di Google Chrome, inventata da una manager, aiuta a eliminare il linguaggio autolesivo.

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