Il senso di Rosella per il calcio, dopo 18 anni ruggenti di As Roma, oggi abita in un sobrio ufficio della Lega Nazionale Dilettanti, dipartimento calcio femminile, troppo angusto per contenere la passione di una vita. «Adoro il calcio-spezzatino: in una domenica riesco a vedere quattro partite! In famiglia sono quella che ha ereditato l’amore di papà per il pallone. È nel mio dna: nonno Silvio fu tra i soci fondatori della Roma. Sviluppare il calcio donne in Italia è una sfida: con le ragazze riscopriamo il senso di appartenenza e un gioco più umano, godibile».

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