Il dramma di chi è colpito dal morbo di Alzheimer lo vive non solo il malato, ma anche chi se ne prende cura. Con il passare del tempo la perdita delle funzioni cognitive dà luogo a gravi problemi, come l’incapacità di giudizio, ma anche incapacità di riconoscere familiari e amici, di svolgere attività normali, di perdersi in luoghi conosciuti, di diventare confusi e agitati. Alla fine, la persona deve essere seguita giorno e notte. Ne sa qualcosa Cecilia Pagliardini, 27 anni, psicologa, che ha una nonna malata di questa sindrome e che lavora come volontaria per la Fondazione Manuli all’Alzheimer Cafè di Milano.

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