«Far funzionare un matrimonio richiede un mucchio di lavoro. E non parlo solo dell’aspetto emotivo: mi riferisco proprio alle faccende domestiche». Steven Leckart, firma del Wall Street Journal, racconta in un articolo confessione – in puro stile «gonzo» – il modo in cui è riuscito a individuare la via d’uscita per la sua coppia. Come Roberto Benigni nella «Vita è bella», ha trasformato un incubo in un gioco a premi. La «gamification» del lavoro domestico, che assegna punti a chi passa l’aspirapolvere o a chi lava i piatti (e i punti equivalgono, a fine anno, a soldi), ha permesso di superare le imperfezioni dell’«economia del baratto coniugale».

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