Mi inserisco nel dibattito generato dall’articolo di Luisa Muraro sul Corriere della Sera sul tema della maternità surrogata, per dire la mia. Non lo faccio però con l’intenzione di discutere nel merito dei contenuti proposti da Muraro e da chi ha scritto contemporaneamente e dopo di lei: posizioni molto variegate, più o meno da me condivisibili, punti di vista che si collocano secondo prospettive e competenze diverse. Desidero piuttosto discutere e prendere in esame criticamente il tono dell’articolo e le mie osservazioni si avvicinano a quelle che Vittoria Franco fa al Manifesto di Se non ora quando – libere.

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