La verità è nuda, la bugia è vestita. È partita da qui Anna Meldolesi, brillante penna scientifica, per scrivere un Elogio della nudità attraverso i secoli, dai tempi in cui la progenitrice Lucy perse la pelliccia fino a noi. A noi che però quella nudità, da rivoluzionaria che era nel suo primordiale candore, l’abbiamo vestita di pretestuosità e pesantemente l’abbiamo usata per attirare l’attenzione e per vendere: corpi di donne soprattutto (ma ora anche di uomini) che ammiccano allusivi in una nudità non più soltanto vera ma caricata di aspetti mercantili.

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