Ci si meraviglia sempre, e per fortuna ci si continua a meravigliare. La prima, amara, meraviglia, sorge ieri, quando leggo sulle pagine romane di Repubblica un articolo di Arianna Di Cori e Valentina Lupiadove si dà conto della protesta degli studenti del Giulio Cesare che avevano proposto corsi su aborto, identità di genere e fascismo nei Balcani. La meraviglia sta nel fatto che nell'anno di grazia 2021 non si riesca ancora a discutere serenamente di sessualità e identità sessuale ed educazione sentimentale salvo poi piangere le donne ammazzate spesso in numero di tre al giorno.

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