Cosa posso aggiungere io, al rimpianto collettivo per Lidia Menapace, che incrociai a Fahrenheit e seguii con tenerezza e immensa ammirazione da lontano? Un suo discorso che ho amato, e che risale a tre anni fa. Eccone una parte.

Io ho fatto studi storico-letterari, quindi se penso che cos’è il limite mi viene in mente “L’infinito” di Leopardi, naturalmente; che però è un limite romanticamente tenue perché è una siepe di là da quella di interminati spazi…

Ma un poeta italiano più recente invece che dice che il limite è una muraglia che ha in cima cocci aguzzi di bottiglia; così dice Montale della vita.

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