Non c'è narrazione in cui non parli del terremoto del 2016. Questa è la ferita, e qui il racconto. A due giorni da questa strana uscita, un brano dal primo capitolo de La notte si avvicina.

Al tempo della botta grande erano fermi sulla curva, davanti all’edicola con la Madonna dell’Uccelletto, e qualcuno, tremando di freddo e di paura, diceva che avrebbero dovuto mettere al suo posto la statua di Sant’Emidio, che protegge dai terremoti come tutti sanno, e non l’immagine di una Madonna, per di più con la pelle scura, solo perché un tempo aveva difeso il paese dalla peste, ma adesso che la peste non esisteva più non serviva a niente, mentre i terremoti, quelli, tornano sempre, avevano appena finito di ricostruire, stavano tirando il fiato dopo la sberla di venti anni prima ed ecco che era di nuovo tutto a terra.

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