Ricordo benissimo il come. Avevo 19 anni e mendicavo lavoretti mentre fingevo di studiare filosofia all'Università. Tempo tre mesi, e insieme a Graziella De Palo avrei bussato alla porta del Partito radicale, in via di Torre Argentina 18, e da quel gennaio 1976 tutto sarebbe cambiato: la mia vita, che avrebbe preso un'altra strada, e quella di Graziella, che avrebbe avuto solo quattro anni e mezzo prima di fermarsi. Ma era ancora settembre, e aiutavo mio padre, che faceva il geometra ("l'ingegnere", lo chiamavano) in una ditta di costruzioni: lo aiutavo, nel caso, a disegnare plinti.

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