Phyllis Schlafly era nata un anno dopo mia madre. Ovviamente mai vite furono più diverse: mia madre non ebbe mai un padre, fu una dei coloni italiani in Libia, finì le scuole medie, torno in Italia, visse a Marino gli anni della guerra e iniziò a diciotto anni a lavorare all'ufficio di statistica, e poi alla Fatme. Pur non essendosi mai dichiarata femminista, mi inculcò da quando ero bambina la necessità di essere indipendente economicamente e lavorativamente. Schlafly ebbe un padre prima venditore di attrezzature industriali e poi disoccupato, una madre insegnante e bibliotecaria che non solo riuscì a mantenere la famiglia ma fece studiare la figlia in una scuola femminile cattolica (la scelta della scuola femminile cattolica è cosa che fece anche mia madre, a ben pensarci).

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