Una delle poche persone con cui mi sono trovata concorde in tutto, negli ultimi tre mesi, è Girolamo De Michele. Oggi scrive per Estense una lunga, bellissima lettera che parte da George Floyd e arriva, a ritroso, fino a Kant. La prima parte dell'articolo è qui. Io riproduco qui sotto la seconda, e ci penso su.

"Ora, finalmente, posso parlarvi del valore dell’indignazione. E qui lascio per primo la parola al professor Kant (ubi maior, minor cessat). Il quale un mattino, aprendo il giornale, fu colto da un inspiegabile entusiasmo nel leggere della presa della Bastiglia: ed era un tranquillo e compassato professore tedesco, non un esaltato giacobino estremista.

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