Il mio secondo figlio nacque morto, a differenza del primo, che visse sette giorni. "E’ colpa di Chernobyl”, mi disse un’infermiera rattristata mentre mi svegliavo dalla nuova anestesia. Era il 9 agosto 1986. Molti anni dopo, dopo che gli altri due figli sono faticosamente venuti al mondo, dopo che la vita, come sempre, è andata avanti, mi ritrovo a guardare una bellissima serie televisiva che ricorda a chi non c'era cosa fu quel 1986. A oggi, ci vien detto che non esiste correlazione fra quanto avvenne in Ucraina in una notte di fine aprile e problemi dovuti alle nascite o alla sterilità: non nelle regioni circostanti, figurarsi in Europa.

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