Un’ombra cresceva, in quegli anni. Un’ombra terribile, fatta di ossessioni (purtroppo in maggioranza femminili: madri, psicologhe, magistrate) e che si estende fino a noi. Provo a raccontarne i presagi, perché in quella tenebra ancora camminiamo. Alla metà esatta degli anni Novanta, avevo cominciato a capire che il mondo in cui si muovevano i miei figli, allora piccolissimi, non era esattamente quello in cui ero cresciuta io. 1995. Mia figlia aveva tre anni. L’avevamo portata a Città di Castello, dove ero stata invitata a una manifestazione musicale.

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