Ci sono giorni in cui ci si sente stupide, e insieme residui di un passato che non corrisponde quasi in nulla a quel che si vive, e dunque le chiavi che si hanno in tasca non aprono nessuna porta. Ci sono giorni che cominciano così, su un autobus che dalla fermata della metropolitana ti porta fino alla radio, e su quell'autobus, mentre finisci di leggere il giornale (perché ti ostini a farlo tutte le mattine, e tutte le mattine aumenta l'insofferenza se non il disprezzo per chi ha un quotidiano fra le mani) senti gridare.

Leggi tutto