"Non c'è montagna che li meravigli", scriveva Rilke degli uomini. Non c'è montagna che susciti il loro interesse: al massimo, quando apprendono del disastro in cui versa molta parte del nostro territorio dopo le bufere di lunedì scorso, scrivono che è colpa dei governi precedenti, e che non stiamo lasciando lavorare il nuovo. Così è, così è avvenuto. Ieri ho riportato su Facebook il messaggio di un ascoltatore. Questo:

"Scrivo dal Cadore, alto Bellunese, Valle del Boite, siamo isolati dal mondo da lunedì, qui come le valli circostanti, la strada principale (la statale) è aperta, non si sa come è per quanto, qui è come in guerra, code ai distributori, case scoperchiate, interi boschi abbattuti.

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