Doveva essere il 1982, grosso modo. Ci incrociavamo in quei pochi metri che i giovani precari della radio e della televisione percorrevano ogni giorno. Da viale Mazzini a via Asiago, allora il caffè si prendeva da Pontisso, perché da Vanni le sedie erano sempre tutte occupate da produttori e agenti ben più importanti dei ragazzi che eravamo, e che avevano da poco superato un provino e iniziato a lavorare (sì, erano altri tempi, si cercavano disperatamente volti e voci nuovi, e avevamo infatti cominciato così, noi che si veniva dalle radio e dalle televisioni private, che erano una realtà fresca in cui si faceva un po' tutto, la conduzione e il mixer, la rassegna stampa e la scelta dei vinili).

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