La versione estesa della recensione a Sleeping Beauties di Stephen e Owen King uscita ieri su Repubblica.

“E se sei nata donna/Sei nata per essere ferita”, dice la canzone di Sandey Posey, “Born A Woman”, in esergo a Sleeping Beauties, ultimo romanzo di Stephen King scritto con il figlio Owen (traduzione di Giovanni Arduino, Sperling&Kupfer, pagg. 652, euro 21,90). Per chi cerca strade culturali per raccontare la violenza contro le donne di cui oggi le cronache sono inevitabilmente piene, la lettura risulta più utile di centinaia di saggi: ne sia riprova lo scherno inacidito nei confronti di King dopo l’uscita americana e nelle ore successive a quella italiana, con accuse di aver abdicato al politicamente corretto o di essersi trasformato in “suffragetta invasata”.

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