Io decido-retedelledonneQuesto manifesto, risultato di una scrittura collettiva, ratifica e sviluppa quel percorso politico di scambio e confronto che, con il primo incontro della rete Womenareurope del 6 aprile 2014, ha preso avvio a Milano. Da oggi, con la pubblicazione i questo manifesto, il percorso è aperto all'adesione di singole, associazioni e movimenti che ne condivideranno lo spirito e il contenuto e che vorranno contribuire a renderlo realtà. Per aderire scrivere a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
IO DECIDO 
Io decido: con queste parole le donne di Spagna e d'Europa hanno risposto al tentativo di controriforma della legge spagnola sull'aborto.
Io decido vuol dire non accettare imposizioni di alcun tipo sul proprio corpo e sulla propria sessualità.
Io decido vuol dire autodeterminazione: è scegliere di diventare o non diventare madre, è vivere liberamente la sessualità e il proprio orientamento sessuale, è dare spazio ai propri desideri e progetti di vita.
In questo momento di grave crisi economica e culturale, sia a livello nazionale che europeo, vediamo compromessa l'autonomia economica delle donne, più di quanto accada per gli uomini, e assistiamo alla messa in discussione di diritti che pensavamo consolidati.
Si tratta di un arretramento pericoloso: non ci stiamo.
Della nostra vita decidiamo noi, a prescindere da derive istituzionali e da dogmi confessionali. La nostra libertà può essere garantita soltanto da un'autentica laicità degli Stati, condivisa a livello europeo.
Cosa sta succedendo in Europa e in Italia.
Dopo la bocciatura, lo scorso dicembre, di una risoluzione a tutela della salute riproduttiva delle donne, la Commissione europea dovrà pronunciarsi a breve sulla petizione popolare "Uno di noi" presentata dai movimenti no-choice: caposaldo della petizione è il riconoscimento giuridico dell'embrione sin dal momento del concepimento. Nello stesso tempo dall'Europa arrivano condanne all'Italia sullo sbilanciamento tra l'obiezione di coscienza e il diritto delle donne a un aborto sicuro, condanne non recepite dal governo italiano. Restando in Italia, l'assenza di educazione alla sessualità nelle scuole e di informazione in materia di contraccezione insieme alla lentezza con cui gli uomini prendono coscienza della loro responsabilità generativa e alle discriminazioni contro gay, lesbiche, transessuali, transgender e intersessuali, dipingono una situazione di grave deterioramento sociale. Non basta: in questi ultimi mesi abbiamo assistito a ripetuti attacchi contro progetti di educazione al rispetto delle diversità nelle scuole pubbliche, come nel caso dei libretti Unar per la lotta alle discriminazioni e al bullismo omofobico; abbiamo sentito la ministra della salute Lorenzin annunciare un "piano fertilità" per favorire la natalità, come se le donne fossero macchine da riproduzione; abbiamo visto le squallide campagne no-choice davanti agli ospedali e la marcia per la "vita" contro l'aborto concludersi con la benedizione del Papa. L'elenco potrebbe continuare.
Noi decidiamo.
Per un'altra Europa delle donne e dei movimenti.
In questo scenario nazionale ed europeo non basta difendere le conquiste ottenute, vogliamo rilanciare il dibattito pubblico sulla nostra libertà di essere e di scegliere.
Per fare questo è necessario mettersi in connessione fra singole donne, associazioni e movimenti, ognuna con la propria autonomia e specificità.
WAE vuole essere un luogo di scambio e riconoscimento reciproco per organizzarsi, condividere idee e proposte, partendo dal pensiero e dalle pratiche del femminismo di ieri e di oggi.
WAE è uno spazio collettivo di tutte per continuare ad affermare autodeterminazione e libertà delle donne.
19 maggio 2014
Liliana Barchiesi, Eleonora Bonaccorsi, Luisa Bordiga, Luciana Bova, Maria Brighi, Maria Grazia Campari, Anna Camposampiero, Laura Cima, Eleonora Cirant, Antonella Coccia, Maria Antonietta D'Emilio, Nadia De Mond, Rita Falaschi, Giovanna Fantini, Lea Fiorentini, Sabina Gambacciani, Nicoletta Gandus, Maddalena Gasparini, Rosanna Gatti-Meazza, Maria Grazia Ghezzi, Mirella Giuffrè, Laura Guidetti, Monica Lanfranco, Stefania La Rosa, Gianna Massari, Lea Melandri, Adriana Nannicini, Cristina Obber, Cristina Pecchioli, Rosangela Pesenti, Luisa Petrucci, Anna Picciolini, Anna Pompili, Barbara Rivoira, Assunta Sarlo, Simona Sforza, Allegra Stracuzzi, Antonella Tassitano, Federica Tourn, Donella Verdi, Rossella Zuffa.
Casa delle Donne di Milano, Il Giardino dei Ciliegi, Laboratorio politico di donne, Libera Università delle Donne, Libere Tutte – Firenze, MAREA, Rete di Donne per la Politica, Unite in Rete – Firenze, Usciamo dal Silenzio.