In tutta Italia oggi si manifesta e si raccolgono fondi per sostenere le ingenti spese legali che il Movimento NoTav deve sostenere. A Torino sono previste proteste in 6 piazze cittadineLa linea TAV Torino-Lione è uno spreco enorme di denaro pubblico, per un'opera digrave impatto ambientale non giustificata da alcuna reale esigenza essenziale, visto che il traffico commerciale su questa tratta è in costante diminuzione. E proprio mentre il movimento NoTav aderisce alla lista Tsipras con la richiesta di fermare i finanziamenti europei a un'opera devastante, mentre popolazioni della valle e sindaci si riuniscono discutendo democraticamente e pacificamente, 3 lettere di presunti terroristi arrivano all'Ansa con (le solite) minacce di morte. 
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Che c'entra tutto questo con la battaglia NoTav? Questi sono folli o provocatori che ben si inquadrerebbero in collaudate strategie che hanno una lunga storia (e chealcuni orchestratori  del passato hanno perfino orgogliosamente rivendicato). Ma la storia si ripete, se non lo teniamo in conto non impariamo niente. Chi pensa la violenza sia produttiva sbaglia, e chi fa di tutt'erba un fascio impari a distinguere. Non è accettabile che una protesta seria che si basa su dati documentati venga criminalizzata e che azioni di resistenza, per quanto a volte esasperate,  vengano ascritte a "terrorismo".
Le proteste vengono represse duramente e le accuse possono essere esagerate o pretestuose; ora la procura di Torino sez. Susa ha avuto la mano pesante contro alcuni rappresentanti del movimento. Tra le sanzioni l'ordine di pagare entro pochi giorni la cifra di ben 215.000 €. 
Come scriveva il quotidiano “La Stampa” del 22 settembre 2010, all'avvio del procedimento giudiziario, “il ricorso alla causa civile contro i NoTav potrebbe diventare uno strumento di dissuasione utilizzabile dai soggetti incaricati della progettazione o dell’esecuzione dei lavori per contenere la protesta”. E infatti il Movimento NO TAV non ha le possibilità economiche per fare fronte a queste pretese; sta già sostenendo pesanti oneri per le difese legali di oltre 400 persone indagate.Chiede dunque aiuto: "la solidarietà di simpatizzanti da varie parti d’Italia ha già raccolto circa 120.000 euro, altri stanno arrivando ma bisogna raccoglierne ancora quasi 100.000", comunica; "non possiamo farcela da soli. Per questo chiediamo a tutti quelli che ci sostengono di aiutarci economicamente in modo da consentirci di resistere ancora. Ogni donazione è preziosa, anche di soli 10 €".
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[nb • Versare i contributi sul C.C. postale per spese legali NO TAV,intestato a Pietro Davy,  
n° 1004906838 - IBAN - IT22L0760101000001004906838]

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