Graziella Priulla

Parole tossiche

In ogni ambito della vita sociale, pubblica o privata, ci esprimiamo comunemente con le parole di una cultura razzista, omofoba e sessista che amplifica la pancia del Paese e che nessuna political correctness riesce a debellare. È solo lo specchio della volgarità diffusa o esiste un rapporto circolare per cui parole pensiero e azione si rafforzano a vicenda?
Priulla segue le tracce del turpiloquio per accedere alle zone d’ombra della società e far luce sui nodi irrisolti del rapporto fra i generi.
Tutt’altro che inerti, le parole definiscono il contesto in cui viviamo e rivestono un ruolo decisivo nella costruzione delle soggettività individuali e dell’identità collettiva, contribuendo a creare le fondamenta sulle quali erigere situazioni di disparità e di prevaricazione nella vita quotidiana. Il rimedio non è dunque il Galateo, ma una pratica quotidiana del dissenso e un recupero dell’uso consapevole della lingua come portatrice di significati.
Il libro è delle edizioni Settenove: "una casa editrice per la prevezione della violenza di genere"
www.settenove.it

Tipologia di Libro: Saggio

Libro edito da: Settenove edizioni

Anno di pubblicazione: luglio 2014

Argomenti Trattati: comunicazione, donne e media - politica