Siamo felici di inaugurare oggi questo nuovo blog regionale della Campania, in collegamento con la rete-blog della Politica Femminile: strumento collettivo e orizzontale aperto a tutte le donne attive sui territori che desiderino partecipare. Portando qualcosa di cui il mondo ha molto bisogno, la nostra regione inclusa.
image
Di cosa si tratta, e come funziona? Una descrizione la trovate qui. Sottolineiamo che, se ci interessano le donne elette, in quanto fanno politica nelle istituzioni, ci interessa ugualmente il contributo di tutte le donne che fannopolitica in quanto impegnate nella cultura e nel sociale, di quelle interessate alla cittadinanza attiva (e anche - di tutte quelle che - nel bene e nel male - nemmeno sanno di farla ma la fanno, con i loro comportamenti quotidiani). 
Però nel nostro primo post, facendo una riflessione sulle politiche, ci piace anche ricordare quanto recentemente osservato in questo report, e cioè che la regione Campania si trova al primo posto, ad oggi, per percentuale di donne elette in consiglio regionale: la miserabile media di donne presenti nei consigli, infatti, se a livello nazionale è solo del 13,9%, sale al 25% nella nostra regione. Fanalino di coda assoluto la Basilicata, senza nemmeno una donna eletta.
Da cosa discende questa differenza nelle percentuali di donne elette nei consigli regionali? Il sistema elettorale non la può spiegare: tutte le regioni italiane eleggono il proprio consiglio secondo la Legge Tatarella, un sistema proporzionale con premio di maggioranza che ammette alcune modifiche secondarie (come liste bloccate, preferenze, diverse soglie di sbarramento, eccetera).
La Campania deve i suoi risultati dall’aver introdotto nel 2009 la doppia preferenza di genere: gli elettori hanno la possibilità di indicare 2 preferenze, votando però obbligatoriamente un uomo e una donna. Una legge per riequilibrio di genere nel rispetto della Costituzione, che ha subito, e superato, attacchi tesi a invalidarla.
Un’opzione poi bocciata con il voto segreto in diverse altre regioni (dalla Puglia alla Sardegna), e che attualmente ha trovato un'applicazione nelle elezioni comunali, come spiega questo spot.
Tornando alla nostra regione, solo questa clausola ci ha permesso di aumentare di 20 punti percentuali la presenza femminile in consiglio regionale.
Le donne dunque hanno fatto passi avanti – anche se ancora molto c’è da fare. Vogliamo far avanzare anche la politica femminile? Si tratta di qualcosa che non ha sesso biologico: ma piuttosto di nuovo metodo e innovative filosofie.
Siamo qui per questo e abbiamo bisogno di voi.. con pazienza inizieremo a tessere un quadro comune che diventi luogo di vero confronto e di incontri: siete tutte invitate a partecipare, buon lavoro a tutte.

Leggi tutto... http://politicafemminile-campania.blogspot.com/2013/11/ripartiamo-dalla-politica-femminile-che.html