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Una traduzione da: Survivors of Prostitution and Trafficking Manifesto Conferenza stampa – Parlamento Europeo Tratta e sfruttamento sessuale “Chi parla per le donne prostuite?” 17 ott 2005

Noi, le sopravvissute alla prostituzione e della tratta riunite in questa conferenza stampa di oggi, dichiariamo che la prostituzione è violenza contro le donne.

Le donne che si prostituiscono non si svegliano un giorno e “scelgono” di essere prostitute. A scegliere per noi è stata la povertà, gli abusi sessuali subiti in passato, gli sfruttatori che hanno approfittato delle nostre vulnerabilità, e gli uomini che ci comprano per fare sesso.

La prostituzione è sfruttamento sessuale, una delle peggiori forme di disuguaglianza di cui sono vittime le donne, e una violazione dei diritti umani.

Molte donne prostiuite sono state gravemente ferite, alcune sono morte, altre sono state assassinate dai loro protettori o dai clienti.

La violenza fisica, lo stupro e l’umiliazione ci vengono inflitte spesso da clienti, sfruttatori, trafficanti, polizia e da tutti quelli che guadagnano grazie alla prostituzione. La gente o ci giudica delle “puttane” o pensa che facciamo un sacco di soldi.

La condizione delle donne prostituite è aggravata da leggi e politiche che ci trattano come criminali, come la feccia della società, mentre i clienti, i ruffiani, i manager e gli imprenditori del sesso non sono considerati responsabili. La nostra condizione è aggravata dalla legittimazione di chi investe nel business della prostituzione e dalla tutela giuridica per protettori, clienti e tutta l’industria del sesso.

La maggior parte delle donne è attirata nella prostituzione in giovane età. Nel mondo, l’età media di ingresso nella prostituzione è 13 anni.

Le vittime della prostituzione e della tratta non hanno a disposizione risorse che le aiutino a uscirne. Le iniziative che propongono soluzioni alternative per le donne che si prostituiscono sono molto poche.

Noi donne prostituite sogniamo una vita libera dall’oppressione, una vita al sicuro, una vita in cui possiamo partecipare come cittadine e nella quale possiamo esercitare i nostri diritti come esseri umani, non come “lavoratrici del sesso”.

Noi, sopravvissute provenienti da Belgio, Danimarca, Corea, Gran Bretagna e Stati Uniti dichiariamo:

1 . La prostituzione deve essere eliminata. Quindi, non dovrebbe essere legalizzata o promossa.

2 . Le donne vittime di tratta e le prostitute hanno bisogno di misure che le aiutino a crearsi un futuro al di fuori della prostituzione, tra le quali l’amnistia legale e fiscale, l’assistenza finanziaria, la formazione professionale, l’occupazione, l’alloggio, i servizi sanitari, il patrocinio legale, permessi di soggiorno, mediatori culturali e formazione linguistica per le vittime di traffico internazionale.

3 . Le donne prostituite chiedono che i governi puniscano trafficanti, papponi e gli uomini che comprano le donne per sesso, per essere messe al sicuro da coloro che le danneggiano.

4 . Si deve smettere di arrestare le donne e cominciare ad arrestare invece i responsabili della tratta e della prostituzione.

5 . La polizia deve smettere di molestare le donne prostituite ed espellere le donne trafficate.

6 . La prostituzione non è “lavoro sessuale”, e il traffico di sesso non è “migrazione per lavoro sessuale “. I governi dovrebbero smettere di legalizzare e depenalizzare l’industria del sesso, dando così agli sfruttatori e agli acquirenti il diritto di abusare delle donne prostituite.

In quanto sopravvissute della prostituzione e della tratta, continueremo a rafforzare e ampliare il nostro lavoro insieme, per aiutare le donne ad uscire dalla prostituzione e per promuovere con i nostri alleati i diritti umani delle vittime della tratta e della prostituzione.

Per approfondire:

TED-DCU Rachel Moran: Transforming Lives and Societies through Legislative Change

Voi e le vostre fantasie mi nauseate

La mia testimonianza

L’illusione della scelta (con un poco di zucchero la pillola va giù…)

Leggi tutto... http://ilricciocornoschiattoso.wordpress.com/2014/04/02/manifesto-sopravvissute/