Il risultato finale al quale tende la Rivoluzione Fascista è quello della difesa della Razza Bianca contro la balenante minaccia che per questa si presenta di essere sommersa dai popoli di colore. (Mirko Ardemagni “La Rivoluzione Fascista salverà la Razza Bianca”)

Senza una chiara, definitiva, onnipresente coscienza di razza, non si tengono gli imperi.(Benito Mussolini, “Scritti e discorsi”)

La concezione nazionale, razzista, riconosce il valore dell’umanità nei suoi primordiali elementi di razza. In conformità coi suoi pricipi, essa ravvisa nello Stato soltanto un mezzo per raggiungere un fine, il fine della conservazione dell’esistenza razzista degli uomini. Con ciò, non erede affatto ad un’eguaglianza delle razze, ma riconosce che sono diverse e quindi hanno un valore maggiore o minore; e da questo riconoscimento si sente obbligata ad esigere, in conformità con l’eterna Volontà che domina l’Universo, la vittoria del migliore e del più forte, la subordinazione del peggiore e del più debole.  (Adolf Hitler, “La mia battaglia”)

Noi Popolo del Sudafrica dichiariamo al paese e a tutto il mondo: che il Sudafrica appartiene a coloro che ci vivono, neri e bianchi, e nessun governo può rivendicare con giustizia la sua autorità se non si basa sulla uolontà del popolo; che il nostro popolo è stato derubato del suo diritto innato alla terra, alla libertà e alla pace, da una forma di governo fondata sull’ingiustizia e la disuguaglianza, che il nostro paese non sarà mai prospero o libero fino a che tutto il nostro popolo non vivrà nella fratellanza, con eguali diritti e opportunità per tutti; che solo uno stato democratico, basato sulla uolontà di tutto il popolo, può garantire a ciascuno quanto gli spetta dalla nascita, senza distinzione di colore della pelle, di razza. di sesso o di fede; e pertanto noi, popolo africa, neri e bianchi insieme – eguali, fratelli – adottiamo auesta Carta della Libertà. (Carta della Libertà, 1995)

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Oggi vorrei sollecitare la vostra partecipazione a questo evento:

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Claudio Cia, consigliere della Lista Civica di Trento, insieme ad un gruppo di colleghi di centrodestra al Consiglio Comunale, propone che i Servizi Sociali si adoperino a rastrellare il territorio trentino in cerca di bambini che crescono

in assenza di una figura materna o paterna, per deliberata scelta che sottende motivi di illegalità

allo scopo di collocarli immediatamente

in un  ambiente che favorisca il pieno sviluppo umano“.

A fugare ogni dubbio sulle intenzioni di questo signore e i suoi compari, cito da una intervista allo stesso:

 «Se lei venisse a mancare e sua moglie si innamorasse di una donna, preferirebbe che sua figlia restasse con lei o che venisse sbattuta in un orfanotrofio?»

«Certamente preferirei l’orfanotrofio. Meglio lì che in una famiglia dove non si sa chi è l’uomo e chi è la donna».

Questo signore ha avuto l’ardire di nominare la sua iniziativa “Save the Children! I diritti dei bambini non sono quelli delle coppie gay”, ma con sollievo ho verificato che Save The Chlidren, con questa storia, non c’entra proprio niente, e ha diffuso un comunicato affinché si sappia:

Save the Children intende precisare che l’Organizzazione è completamente estranea alla Mozione/Ordine del Giorno n. 605 del 2013 “SAVE THE CHILDREN! I diritti dei bambini non sono quelli delle coppie gay”, presentata da alcuni Consiglieri del Comune di Trento (Cia Claudio, Coradello Antonio, Giuliani Bruna, Bridi Vittorio, Tomasi Marco, Villotti Claudio, de Eccher Manfred, Giuliano Nicola, Piffer Giorgio, Manuali Giorgio) lo scorso 1 giugno 2013, e ripresa in data odierna da alcuni mezzi di comunicazione. Save the Children chiede per tanto che venga evitata ogni possibile confusione o strumentalizzazione derivante da un utilizzo improprio del nome dell’Organizzazione.

Vorrei intanto rassicurare i lettori disinformati: i bambini che vivono con genitori omosessuali non sono in pericolo.

Fra le altre, si è espressa in proposito la American Academy of Pediatrics (per citare una fonte autorevole) con un documento ufficiale dal titolo “Promoting the well-being of children whose parents are gay or lesbian”, nel quale è scritto:

Molti studi hanno dimostrato che il benessere dei bambini è influenzato maggiormente dalla relazione che instaurano con i genitori, dal livello di competenza genitoriale e dalla capacità di garantire sicurezza degli stessi, dalla presenza di supporto sociale ed economico alla famiglia, piuttosto che dal genere o dall’orientamento sessuale dei loro genitori.

Il documento è corredato da una lunga serie di studi scientifici sull’argomento.

Quello che invece ci sta dicendo Claudio Cia è che lo Stato dovrebbe “salvare” i bambini dai genitori gay, perché l’unica famiglia che ha il diritto di esistere in questo paese è la famiglia composta da una donna e da un uomo.

Tutto questo avviene mentre i giornali chiacchierano di una fantomatica “ideologia del gender” che starebbe discriminando le povere famiglie eterosessuali.

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Ma andiamo a vedere in cosa si concretizzarebbe la “pericolosa” ideologia del gender (cito sempre dall’Avvenire):

imageIl riconoscimento del genderaltro non è che “una cultura di rispetto dei diritti umani fondamentali”, ovvero il conferimento dello status di esseri umani anche a lesbiche, gay, bisessuali e transessuali.

E questo, ci dicono, non va affatto bene.

Non so come la vedete voi, ma io non concordo con chi pensa che la diversità porti con sé necessariamente una distinzione in termini di minore o maggior “valore” dell’essere umano.

In altri termini: non penso proprio dovremmo accettare  passivamente (di nuovo) l’idea che esistano persone “migliori” – e quinti titolari di diritti – e persone “peggiori” – alle quali i diritti fondamentali possono essere negati.

Se siete d’accordo con me, vi prego di dare un piccolo segnale, partecipando all’evento contro la disumana proposta di Caludio Cia e dei suoi poco simpatici amici.

Per approfondire:

Tutela dei minori o inconcepibile violenza?

Leggi tutto... http://ilricciocornoschiattoso.wordpress.com/2014/03/07/il-nemico-immaginario/