di Adriana Perrotta

Le persone della mia età hanno perso l”innocenza” rispetto alla guerra al tempo della guerra del Vietnam. Non c’era la Rete a disposizione, solo qualche foto sui giornali e i resoconti dagli inviati al seguito dell’esercito davano conto delle atrocità perpetrate dai soldati USA a danno di civili e combattenti e dai vietnamiti nei confronti dei soldati USA fatti prigionieri. Prima ancora dei film degli anni Settanta e delle canzoni antimilitariste, che ne hanno denunciato la ferocia e le conseguenze terribili per i reduci, tornati a casa feriti nel corpo e nello spirito, a parte i morti, abbiamo visto la foto della bambina nuda che corre con la schiena bruciata dal napalm, sparso a piene mani sui villaggi e le foreste dagli elicotteri e dagli aerei, la foto del soldato USA che mostra trionfante le teste mozzate di due vietnamiti impugnate dalle mani, abbiamo letto i racconti di torture e stupri effettuati con mezzi meccanici di tutti i tipi sulle donne vietnamite catturate….

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