
Nel mio lavoro non ho fatto che difendere donne e bambini raccontando ingiustizie e violazioni, descrivendo storie, leggendomi fascicoli giudiziari, proposte di leggi, per tradurre e informare. Ho difeso, preso posizione senza paura di essere giudicata “non oggettiva”, mi sono battuta, ho ascoltato donne che mi bussavano alla porta perché disperate nell’incubo di una vita accanto a un marito violento, dando voce ai soggetti più esposti alla prepotenza di un potere a volte nascosto dietro volti rassicuranti.