Proprio il 22 settembre 2016, la data scelta dal governo per celebrare il maldestro Fertility Day su cui già molto si è detto, eventi di controinformazione e di protesta Fertility Fake denunceranno come l'impianto del Piano Nazionale per la Fertilità trascuri platealmente i veri contenuti da considerare quando si parla di fertilità, a partire dalla salute e dalle condizioni ambientali, oltre che da quelle sociali.

La denuncia del #FertilityFake non si limita a contestare, ma pone sul piatto i contenuti ineludibili, quelli su cui, appunto, il Fertility Day invece glissava. Le Guardiane della Terra sono donne al lavoro sulla salute delle donne e della Terra, e su welfare, reddito, equità di genere: siamo le donne che ovunque combattono per la giustizia climatica; siamo le donne che chiedono un Piano di Emergenza Nazionale (e internazionale) per l'ambiente; siamo le donne che aderiscono alla Campagna Nazionale Guardiane della Terra - la salute delle donne è il futuro del pianeta, lanciata da oltre 50 realtà associative tra comitati territoriali, organizzazioni ecologiste, società scientifiche e istituti di ricerca; e saremo in piazza, il 22 settembre e nei prossimi mesi (cliccate QUI per tenerVi in contatto e organizzarecon lo slogan #siamoinattesa. Come dice Marica Di Pierri, presidente del CDCA (Centro di documentazione sui conflitti ambientali): siamo in attesa! Non ancora di figli, ma ancora in attesa di bonifiche, reddito, welfare, asili nido, lavoro, diritti.
Sia il Manifesto per la Salute delle Donne lanciato dalla Ministra Lorenzin nella 1° Giornata Nazionale per la Salute delle Donne (celebrata lo scorso 22 aprile), sia l'infelice idea del Fertility Day testimoniano l'assenza di ogni attenzione per la prevenzione primaria, tesa all'eliminazione alla fonte delle cause delle malattie. Per questo le guardiane della Terra, denunciando il vuoto, nelle politiche ministeriali a tutela della salute femminile e riproduttiva, di ogni cenno alle tematiche ambientali, contrappongono un altro manifesto per la salute delle donne, chiedendo al governo, e alle istituzioni preposte, di cambiare rotta.
E' un'emergenza rivelata da una miriade di dati; quali l'80% in più di tumori al collo dell'utero a Taranto rispetto alla media di riferimento; aumento della abortività spontanea correlata a inquinamento atmosferico, PM10 e ozono; perdita di 13 milioni di punti di quoziente intellettivo in Europa a causa dell'esposizione del feto a pesticidi; perdita, tra il 2004 e il 2013, di ben 10 anni di vita in salute per le donne italiane (e di 7 per gli uomini).
Patrizia Gentilini è oncologa membro del Comitato Scientifico di ISDE Italia (Associazione medici per l'ambiente): La contaminazione ambientale è ormai un'emergenza nazionale che compromette non solo la salute riproduttiva ma anche la salute complessiva della popolazione e delle future generazioni. Se non interveniamo tempestivamente sulle cause delle malattie (come cancro, patologie ormonali, abortività spontanea, infertilità, autismo, diabete, obesità etc), se non si migliora la qualità dell'aria, dell'acqua e del cibo, riducendo  l'esposizione a veleni come metalli pesanti, diossina, pcb, particolato ultrafine, si rischia di condannare all'inefficacia ogni politica di salute pubblica.
Laura Greco è Presidente Associazione A Sud: Mentre da un lato cresce l'attenzione della popolazione e delle comunità locali - a partire da quelle impattate - riguardo ai determinanti ambientali della salute, le politiche governative vanno in tutt'altra direzione e bonifiche e tutela ambientale sono fanalino di coda nella lista delle priorità di governo.
Marzia Caccioppoli è presidente dell'associazione Noi Genitori di Tutti,che riunisce i genitori che hanno perso i propri figli per tumori connessi alla contaminazioni ambientale: La Terra dei Fuochi ha dimostrato che la contaminazione ambientale provoca malattie gravi, infertilità e patologie tumorali che colpiscono sempre di più i bambini. In Campania, regione con la popolazione più giovane d'Italia, i tagli alla sanità sono enormi. Non solo manca la prevenzione primaria, che è fondamentale, ma anche le possibilità di curarsi. E la Campania è solo la punta dell'iceberg dell'emergenza ambientale diffusa in tutto il paese.



Le mobilitazioni di piazza del 22 settembre 2016 non sono che le prime azioni di una campagna che intende promuovere azioni di pressione istituzionale e di visibilità, portando avanti proposte concrete come la chiusura di fonti contaminanti, bonifiche di territori inquinati, istituzione di meccanismi di partecipazione popolare alle politiche ambientali, riforma del sistema di monitoraggi ambientali e sanitari, al fine di renderli davvero terzi e efficaci. E' una #FertilityIdea permanente: contenuti per riempire il vuoto del #FertilityDay.