Cosa può insegnare, in positivo, il pessimo siparietto di Paolo Ruffini durante la premiazione per il David di Donatello? Che c’è un serio problema di educazione al rispetto tra i generi, che una parte considerevole di giovani uomini ha necessità di imparare. Nella incultura televisiva diffusa (che è spesso il principale strumento di formazione /informazione... Leggi Tutto
Con buona pace di chi pensa che il femminismo sia sorpassato, che sia roba vecchia oppure che sia morto, la notizia è che il femminismo sta benissimo, e che in Europa ci sarà un seggio per un partito che si chiama femminista. Con un bel 5 per cento dei consensi la Svezia ha votato per... Leggi Tutto
“Questa notte è dedicata a chi crede in un futuro di pace e libertà”. La frase non è stata pronunciata da un’attivista femminista o pacifista nel corso di un evento politico, ma da una cantante al momento della sua vittoria nella prestigiosa vetrina europea del settore canoro Eurovision Song
C’è sempre chi decide di autoincoronarsi “mente provvidenziale” che arriva e aggiusta il “caos etico”, e finalmente squarcia il velo sui “falsi miti del progresso”. Per esempio, per citarne alcuni, di falsi miti del progresso: non morire più di aborto clandestino; poter lasciare al proprio compagno
La foto ‘storica’ che ritrae le cinque ministre della Difesa alla riunione Nato (Italia, Norvegia, Albania, Germania e Olanda) è stata salutata come un evento, e lo è. Si tratta della prima volta, in assoluto, che così tante donne ricoprono questo ruolo in Europa. Guardo l’immagine, che le ritrae
“Abbiamo deciso che dedicheremo tutte le ricreazioni a fare le prove del ballo”. E’ una giovanissima a parlare, studentessa del liceo Alighieri di Ravenna: nel video ci sono anche alcuni compagni di scuola che si uniscono alle ragazze, una cosa così davvero non si è mai vista, in un liceo italiano
“…il femminismo – accettato o osteggiato, discusso con scientifico distacco o pubblicizzato nei modi tipici del consumismo culturale, contestato o addirittura rifiutato con i più rigidi viscerali sbarramenti difensivi – è ormai comunque, irreversibilmente, una costante del panorama umano e sociale
Ho potuto dare ai miei due figli anche il mio cognome, ormai 23 (e poi di nuovo 18) anni fa, solo perché sono figlia unica, e quindi nella motivazione pubblicata dalla Gazzetta Ufficiale che ha sancito l’aggiunta del mio al cognome del padre c’è scritto che altrimenti, in mancanza di un fratello
Quella che si dice un’idea semplice e vincente: la ebbe, nel 1988, Giuliana Dal Pozzo, una femminista senese autorevole che intuì l’importanza di offrire un luogo di ascolto dedicato alle donne vittime di violenza, specialmente quella domestica. E’ così che è nato un servizio oggi appare scontato
Dopo le atroci notizie di stupri e violenze in India, e passata la curiosità per le immagini dei cortei di donne con i bastoni in risposta dell’insostenibile clima di impunità verso il sessismo nel complicato sub continente, l’attenzione dei media si è spenta, salvo appunto tornare a puntare i
Nel 2001, da alcuni reportage dal primo Global Forum di Porto Alegre venne fuori che, pur nella generale gestione democratica del grande evento, (al quale parteciparono centinaia di migliaia di persone, in gran parte giovanissimi), si erano verificati episodi di stupro. Allora scrivevo sul
C’è stato un tempo nel quale si diceva, (e si pensava in ottima buona fede), che fosse sufficiente fare la rivoluzione, perché questo evento da solo ci avrebbe reso libere e liberi. Era un sogno, un’aspirazione utopica, frutto anche della fretta desiderante che
Era il 2002, e scrivevo:” mi oppongo, come donna e femminista, alla condanna a morte per i quattro uomini che hanno stuprato la giovane Mukhtiar in Pakistan. Mi fa orrore lo stupro, ogni sua forma. Stupro è anche l’omissione di soccorso, quell’indegna corte di decine di
Con buona pace di chi pensa che il femminismo sia sorpassato, che sia roba vecchia oppure che sia morto, la notizia è che il femminismo sta benissimo, e che in Europa ci sarà un seggio per un partito che si chiama “femminista”. Con un bel 5 per cento dei consensi la Svezia ha votato per...Leggi
Sono convinta che non sia inutile il clamore suscitato dalla vicenda della foto in costume di Paola Bacchiddu, capo ufficio stampa della lista Tsipras. Certamente inutili, prevedibili, odiosamente ripetitivi sono gli insulti più o meno aggressivi e sessisti che sono stati rivolti a lei
Accade in un piccola città di provincia, in Italia. Alla fine di marzo viene fatto un intervento in emergenza dei carabinieri in un’abitazione. Seguendo procedure stabilite in un protocollo tra servizi sociali, forze dell’ordine e centro antiviolenza, (secondo precise direttive europee), la donna
Non potevano scegliere meglio le organizzatrici del convegno del prossimo 28 febbraio a Bologna sulla piaga dei matrimoni forzati, quando hanno deciso di intitolare l’appuntamento Onore e Destino: due concetti chiave per capire come ancora oggi in molte culture nel mondo nascere femmina sia un
Perché si usano insulti sessuali contro le donne? La risposta più semplice è perché in questo modo si (ri) mettono al posto più basso della catena di potere: si riducono a oggetti di piacere della sessualità maschile, si ribadisce che, anche se la modernità talvolta si deve piegare ad annetterle in
Quante volte, nell’ultimo decennio, a partire dal 2001, (l’anno fatale per l’Italia, con la ferita di Genova e l’apertura del dibattito sulla globalizzazione) abbiamo scritto, o letto, della necessità di costruire ‘un’altra Europa, laica e dei diritti’? Molte, troppe volte: ma raramente il monito
E’ di buon auspicio iniziare un nuovo anno con propositi di miglioramento, nel privato così come nel politico, e uno spunto interessante che ho trovato è quello offerto dall’articolo della columnist del Times, Janice Turner. Il concetto, non popolarissimo in Italia, che la Turner richiama è uno tra
In Italia ci si fa pubblicità per esistere e far parlare di sé, a qualunque costo e usando qualunque argomento: insultando memorie storiche e politiche dolorose, non curandosi di infangare emozioni o lutti, infischiandosene di violentare nuovamente le vittime, degradando sentimenti e dignità
Quando si parla di violenza non c’è niente da ridere: in ogni sua declinazione, dalle parole per ferire o ghettizzare sino al femminicidio c’è l’escalation del lato peggiore dell’umano, e ogni minimizzazione o ridicolizzazione condisce ancora di più l’ingiustizia che la violenza sottende. Però per
Period! Esclama la tipetta vispa che si accorge che i pants si stanno macchiando di sangue. E, come l’opaca ragazza prima della trasformazione in Cat Woman o in un’altra super eroina, ecco che passa dallo stato di noia e fiacchezza a quello di scheggia piena di energia: diventa
La creatività al servizio del mercato è inesauribile, spesso senza freni, scrupolo né buon gusto (il caso tutto italiano del ‘panno levamacchie’ con pesante allusione al femminicidio docet) ma ci sono anche grossi rischi di ridicolo: dopo gli intramontabili diari
I crimini contro l’umanità hanno molteplici nomi e aspetti, e non ha senso fare una graduatoria, trattandosi di orrori ed ingiustizie planetarie.   Facile è indignarsi per la morte di una bambina di 8 anni, uccisa dalle ferite riportate dopo la prima notte di
A metà del 2009Veronica Lario, moglie dell’imprenditore e potente politico Silvio Berlusconi scrisse una missiva nella quale stigmatizzava il comportamento del marito (aduso tra le altre cose a frequentare minorenni), iniziando così il rapido percorso che avrebbe portato al loro divorzio. Il nostro
Sono convinta che non sia inutile il clamore suscitato dalla vicenda della foto in costume di Paola Bacchiddu, capo ufficio stampa della lista Tsipras. Certamente inutili, prevedibili, odiosamente ripetitivi sono gli insulti più o meno aggressivi e sessisti che sono stati rivolti a lei
Dunque: a febbraio, (contro l’autodeterminazione femminile), le prime veglie in molte città, nel nome della vita,‘il feto è uno di noi’, è lo slogan che va per la maggiore. Si replica un mese dopo, con la recente benedizione del cardinal Bagnasco che censura gli opuscoli per l’educazione alle
Per il 14 febbraio mi regalo il ballo in piazza con il resto del mondo, insieme a chi aderirà alla proposta di One Billion Rising,mentre a chi pensa che tutto questo sia una risibile stupidaggine regalo la visione di due filmati, diversi tra loro ma che hanno però in comune la forza positiva della
Non è banale che, nella pur lenta acquisizione di consuetudini politiche collettive, (sempre più minacciate dall’oblio, dal mercato e dalla cancellazione dell’impegno sociale come collante civile) da qualche tempo non si pensi più solo all’8 marzo come data simbolica per ragionare sulla situazione
Quando studiavo alle superiori la mia classe si era divisa tra chi parteggiava per Thomas Hobbes e chi invece teneva per John Locke. Per sommi capi diciamo che Locke era il supporter di chi stava a sinistra, contro il determinismo e la concezione ‘homo homini lupus’ del tetro Hobbes, amato invece
Ricevo da una giovane che ho conosciuto ad un corso universitario che ho tenuto in una grande città del nord; le allieve hanno una lista di discussione e questa è la missiva di Stefania. “Volevo condividere con voi un episodio che non mi è piaciuto per niente. Sabato pomeriggio ero in pieno centro
Una schiena femminile e, sopra, una scritta: fragile. Ovvero come fare un gran (brutto) passo indietro dopo anni di dibattito, ragionamenti, formazione e analisi dei messaggi boomerang. Come se il simbolico, nell’era del virtuale e dell’immagine, fosse un dettaglio di poco conto. Basta una sola
Ci sono molte ragioni, quest’anno, per prestare attenzione al prossimo 25 novembre, (data scelta nel 1999 dall’Assemblea generale delle Nazioni unitecomeGiornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne), e tre sono le parole chiave per raccontarne le pratiche politiche che
E’ una vicenda che può sembrare marginale, e siccome riguarda in parte alcune parole usate in una delibera comunale, e in parte i metodi con cui si prova a ricostruire un tessuto democratico fortemente compromesso ci sarà chi penserà: “Ecco, si va a pescare il
C’è una seconda violenza che le donne violentate spesso subiscono: quella di sentirsi in colpa, e provare vergogna per ciò che è accaduto. Colpevoli per qualcosa che non hanno fatto, ma che al contrario altri hanno fatto contro di loro. Provare vergogna, perché