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Cosa fare prima di scegliere la scuola per i vostri figli

Prima dell’iscrizione verificate con cura i piani dell’offerta formativa (POF) e gli eventuali progetti educativi (PEI) della scuola, accertandovi che siano scritti in italiano, nel pieno rispetto delle regole ortografiche, grammaticali e sintattiche. Le parole chiave cui prestare attenzione sono: “se potrei”, “c’è n’è”, “m’illumino d’immenzo”, “quore”, “squola” e “precipitevolissimevolmente”.

Ricordatevi che i genitori non sono legittimati a confondere il condizionale col congiuntivo, né a millantare l’esistenza di complotti internazionali che vogliono distruggere il mondo come lo conosciamo, perché ciò urta la sensibilità dei propri figli e della classe insegnante nel contesto del valore della persona umana.

Cosa fare all’inizio dell’anno scolastico

Durante le elezioni dei rappresentati di classe esplicitate che non esiste alcuna “teoria del gender”, così come non moriremo tutti a breve a causa delle scie chimiche, che non è vero che l’Unione Europea vuole eliminare il bidet dal suolo nazionale e che Paul McCartney è ancora vivo; se qualche genitore vi chiede che cosa ne pensate della profezia dei 13 teschi di cristallo, candidatevi ad essere rappresentanti oppure votate persone che hanno riso sguaiatamente a questo intervento. In ogni caso tenetevi informati con gli insegnanti, i rappresentanti di classe e di istituto per conoscere in anticipo eventuali iniziative formative che prevedono la proiezione di questo video.

Cosa fare durante l’anno scolastico

Non siate in alcun modo pressanti verso i figli: non controllate ogni giorno quale è stato il contenuto delle lezioni, i quaderni o i diari scolastici, salvo che non abbiate il dubbio che vostro figlio, qualcuno dei suoi amici, un insegnante o i bidelli stiano acquistando dei kalashnikov in rete per sterminare l’intera popolazione studentesca. Sappiate che, anche se controllate ossessivamente perché mossi da legittime preoccupazioni, comunque sarete giudicati dei rompipalle.

Cosa fare se la scuola organizza corsi di educazione all’affettività, educazione sessuale, superamento degli stereotipi, relazione tra i generi e cose così

Chiedete la documentazione per verificare i contenuti proposti, ricordando che le dichiarazioni del Cardinale Bagnasco o gli status di Povia su Facebook non sono da classificare come criteri atti a valutare le basi scientifiche di suddetti corsi.

Se ai vostri figli viene spiegato in classe che a masturbarsi si rischia la cecità, che le ragazze devono stare attente a non dare troppa confidenza se no poi è normale che i maschi le stuprano,  che il matrimonio gay potrebbe causare un nuovo diluvio universale o che per riconoscere uno posseduto dal demonio bisogna controllare che parli sanscrito o sputi chiodi, chiedete la convocazione d’urgenza di un consiglio di classe straordinario per discutere della questione, eventualmente inviando una lettera raccomandata al dirigente scolastico e per conoscenza al dirigente dell’ufficio scolastico provinciale, ai consiglieri comunali e regionali del vostro territorio, ai vostri parlamentari di riferimento, al Presidente della Camera, a quello del Senato, al Presidente della Repubblica, a Barack Obama e a Voyager, perché dedichi una puntata speciale all’elettroencefalogramma dell’insegnante responsabile di simili affermazioni.

Cosa fare se nella scuola i vostri figli vengono a contatto con soggetti che parlano della “teoria del gender”

Così come la Costituzione non protegge voi e i vostri figli dal “Uomini e Donne” e il “Grande Fratello”, non potete appellarvi ad essa neanche in questo caso.

Fatevi aiutare dal potere consolatorio della cioccolata, nei casi più gravi una buona bottiglia di vino fa miracoli, ma soprattutto custodite i vostri figli, alleatevi con loro, fornite loro fin da ora un adeguato supporto formativo e scientifico in base alla loro età, così da proteggerli e prepararli a fronteggiare le sentinelle in piedi, le associazioni dei genitori, i bulli, l’omofobia, la propaganda pro-life, l’acne, la suora che canta Alicia Keys e l’interrogazione di matematica.

Fate in modo che non si sentano mai soli, ma prima di entrare in camera loro, bussate. E poi entrate lo stesso. Anzi no. Fate un po’ come vi pare.

CORAGGIO!!

(Sembra che non abbiamo ancora pensato a rispolverare la Santa Inquisizione, quindi teniamo duro… e ridiamoci su)

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