Due articoli da mettere a confronto:

Da La Nuova Sardegna

imageimageProsegue così l’articolo:

Con queste madri disperate, a dire il vero c’è anche un uomo. Si chiama Mauro Monaco, ha 46 anni, è invalido al 90 per cento ed è stato licenziato per ben due volte in pochi mesi. “È vero, non ho figli – racconta – ma ho tre cani e non è che cambi molto: pure io ogni giorno devo fare i salti mortali per procurarmi da mangiare e il denaro per pagarmi un alloggio proprio non lo ho. Quando ti trovi in questa situazione non hai molta scelta”.

I drammi della povertà. Gli fa eco Roberta, 41 anni, un bambino in età scolare, senza un compagno. “Nella mia vita ho sempre lavorato – spiega – poi da un giorno all’altro mi sono ritrovata senza un’occupazione e non potevo più permettermi di pagare 500 euro di affitto al mese più il condominio. Sì, insomma, ci sono dei momenti in cui da madre ti trovi davanti a un bivio tremendo: dare i soldi al padrone di casa o portare qualcosa a tavola per sfamare i tuoi figli. E allora mi piacerebbe che chi magari adesso è pronto a criticare questa azione, prima di esprimere sentenze si chieda bene che cosa farebbe se fosse nei nostri panni”.

Non una sola parola contro i padri di questi figli. Neanche una recriminazione piccola piccola dalle bocche di queste signore, separate e ragazze madri.

O almeno: nell’articolo non c’è nulla del genere.

Invece, altrove, c’è chi sente il bisogno di sottolineare che le donne stanno benissimo, mentre chi soffre pene inenarrabili sono solo i maschi, perché sono discriminati in quanto maschi.

Ecco il Giornale:

imageSono quattro milioni! Tuona il giornalista Angelo Mellone. Diventeranno presto 8, 10 milioni!

Le donne, secondo Angelo Mellone, se la cavano benissimo, dopo una separazione:

image

Chissà come mai quelle 7 donne di Alghero non sono “superprotette”. A leggere il Giornale, sono le uniche 7 in tutta Italia.

Chissà dove si nascondono i 4 milioni di poveri separati di Angelo Mellone…

La povertà, caro Mellone, a quanto pare non ha genere, e non ci sono categorie “superprotette”.

Perché 4 milioni non sono i papà separati, ma sono tutti i poveri d’Italia:

imageChi sono questi poveri? Secondo la Caritas sono soprattutto casalinghe e anziani.

Di donne e povertà parla anche Save The Children, che nel settembre 2012 ha presentato un rapporto dal titolo “Mamme nella crisi”:

Gli effetti della crisi colpiscono le mamme in modo sempre più grave, evidenziando, in Italia, un circolo vizioso che lega il basso tasso di occupazione femminile, l’assenza di servizi di cura all’infanzia, le scarne misure di conciliazione tra famiglia e lavoro e la bassa natalità, con una pesante ricaduta sul benessere dei bambini. La difficile condizione delle madri nel nostro Paese è infatti uno dei fattori chiave che determinano una maggiore incidenza della povertà sui bambini e sugli adolescenti.

Le mamme di Alghero non hanno scritto nessun manifesto. Invece hanno occupato un albergo abbandonato

…hanno cominciato a ripulire i bagni e le stanze del secondo piano, a fare i letti, ad allestire una sorta di angolo cottura con i fornellini a gas e a preparare un piatto di pasta per gli undici bambini. Manca l’acqua e ci si arrangia con i bidoni, mentre la luce è garantita da alcune lampade da campeggio.

Invece di dare i numeri, hanno cercato di salvarsi da sole.

 

Sullo stesso argomento:

Papà separati vs mamme separate: due pesi e due misure

I poveri papà separati

The illusion of truth

 

 

 

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