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di Maria Rossi
C'è chi se la prende con i gruppi antiviolenza. Esporrebbero brandelli di carne, si dice, nelle campagne pubblicitarie.
Io vi auguro di non imbattervi mai nella violenza. E' quella  a ridurvi a brandelli. Una campagna pubblicitaria si limita a conferire visibilità a questa realtà e lo fa in modo più o meno efficace.
C'è chi augura alle donne di poter esercitare nel 2014  una specifica libertà di scelta: quella di  prostituirsi.
La femminista Françoise Héritier osserva come rivendicare il diritto  delle donne a vendere il proprio corpo significhi occultare il diritto degli uomini a comprarlo e a vantarsene, magari con queste parole:
Quella è un mezzo missile, buono solo per martellate d'ano in quelle giornate in cui spaccheresti la testa al primo che incontri.. e decidi che è meglio scaricarsi trombando.
No: io vi invito a lottare per non essere costrette a vivere questa esperienza. A nessuno  auguro di fungere da sfogo sessuale di qualcun altro, da contenitore per rabbiosi scarichi di bile. Ho letto e ascoltato troppe testimonianze di sopravvissute alla prostituzione per poter celebrare con leggerezza la mercificazione del corpo come forma di autodeterminazione. La prostituzione, come osservano molte donne che l'hanno praticata, è asservimento al dominio dei clienti. Vi esorto piuttosto a combattere per vedervi riconosciuto il diritto a un reddito dignitoso, vi invito a lottare per l'istituzione di un reddito di esistenza, per l'abrogazione delle politiche di austerità e della precarietà del lavoro, per l'ampliamento della rete dei servizi pubblici, magari per la socializzazione del lavoro domestico, per un'equa ripartizione della ricchezza, per la condivisione delle attività di cura, per il superamento delle diseguaglianze di genere, di classe, di etnia.
Vi invito a lottare contro le odiose e assurde discriminazioni contro gay, lesbiche e transessuali, a combattere per l'affermazione dei diritti delle persone con disabilità.
Vi auguro di sviluppare una sensibilità antispecista. Spero che siate  favorevoli e disposte ad impegnarvi per l'abolizione dei CIE, per l'abrogazione della legge Bossi Fini, per il riconoscimento della libertà di circolazione e  delle competenze professionali e culturali dei migranti e delle migranti. Impegniamoci a lottare contro lo sfruttamento e contro la tratta.
Vi auguro di indignarvi non tanto  per i messaggi più o meno adeguati trasmessi dai gruppi antiviolenza, ma per la pratica stessa della violenza e di affinare la mente per comprendere il fenomeno e individuare i modi più efficaci per debellarlo. Sembrerebbe un'ovvietà, ma da tempo non lo è più.
Auspico, soprattutto, la vigorosa lotta di tutte contro il patriarcato  in ogni sua manifestazione.
Insomma auguro un  buon anno femminista, antirazzista, antipatriarcale e anticapitalista a tutte! E quando scrivo anticapitalista intendo ovviamente affermare che occorre sottrarre sempre nuove sfere al dominio del capitale, sessualità inclusa, non che si debba rivendicare l'estensione e la penetrazione capillare  in ogni campo della mercificazione! Anche questa asserzione un tempo rappresentava un'ovvietà, ma da parecchio tempo non lo è più. 
Buon 2014 a tutt*
PS: Mi rendo conto di avere scritto un temino da prima elementare, ma è sempre meglio che augurare a tutte il diritto di vendersi, magari a clienti che   pensano di voi che "in definitiva siete buone solo per martellarvi   lo sfintere  con cattiveria... svuotare... e togliere il disturbo".

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