Dopo diversi anni, vergognosamente disinteressata della mia condizione di astigmatica e un po’ miope ma migliorata grazie alla presbiopia del post quarant’anni, sono finalmente andata dall’oculista. Mi hanno suggerito un noto ospedale milanese per la validità dei suoi medici e così eccomi al cospetto della giovane deliziosa dottoressa e dei suoi strumenti che nel frattempo sono cambiati notevolmente. Ero rimasta al cartellone con le lettere, ora vengono proiettate su un piccolo tabellone, un po’ come al cinema ma molto più in piccolo.

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