Quest’anno, in questo tempo diverso, faticoso, di discese e risalite, di necessarie aperture al nuovo, di baratri insondabili, di perdite e distanze, di vuoti da riempire in modo nuovo, in cui la scuola si è reinventata, il sugo della storia era ancor più necessario. Ancor più da tutti noi atteso. Forse provvisorio, necessariamente aperto.

di Pina Arena

“Ho imparato che tutto è importante, niente è banale o scontato: il contatto fisico o il sorriso della nonna che non vedo da tre mesi, alzarsi presto e respirare l’aria fresca del mattino, guardare il cielo mentre vai a scuola, camminare lungo il viale e salutare i vicini, una pacca sulla spalla, scoprire che siamo delicati e fragili come le foglie.

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