Da ”youth worker” e appassionata di videogiochi ho compreso rapidamente come i principi di diritto al gioco e al benessere siano di fronte ad un cambiamento epocale e inesorabile.

Mentre lavoravo con gli adolescenti in Ungheria ho  avuto molto più successo nell’approcciare giovani adolescenti (magari i più riservati) attraverso il terreno comune del gaming che con origami e altri lavori manuali. Il modo di concepire la socialità e lo sviluppo delle proprie competenze è cambiato, e anche chi come me si appresta a diventare educatore deve necessariamente confrontarsi con questa nuova realtà.

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