pimonteDenunciare uno stupro è ancora un atto di coraggio. Come un atto di coraggio è opporsi a un ricatto. Denunciare uno stupro e insieme opporsi a un ricatto, quando tutto avviene in un paese di appena seimila persone, e soprattutto quando stupratori e ricattatori  appartengono a famiglie di camorristi, è qualcosa di più di un atto di coraggio: è una ribellione ad armi impari.

La scelta di rivolgersi ai carabinieri fatta dalla quindicenne di Pimonte violentata da dodici coetanei e filmata con la minaccia di diffondere i video sui social (leggi la sua storia), può sembrare ovvia e naturale solo a chi si illude che questa sia soltanto una storia di minorenni.

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