Nella lunga polemica sul Festival della bellezza di Verona, privo di relatrici (non unico, fra gli appuntamenti culturali, ma il più sfacciato, per così dire), vorrei introdurre una riflessione. Altre hanno già detto e scritto (Michela Murgia su Repubblica, tante altre in rete e su carta) e contestato l'insensatezza di presenze solo maschili per ragionare su un tema dato. Le scuse sono state prevedibili (le donne ci hanno detto di no). Ma c'è una via non troppo secondaria che vorrei percorrere, per non ripetere quanto già giustamente detto.

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