C'è una cosa che non andrebbe fatta. C'è una norma etica che andrebbe accolta e seguita e, se infranta, sanzionata (sì, lo so, a questo punto si aprirebbero infinite discussioni sulla libertà di parola e di stampa, ma proviamo ad andare avanti). Sono convinta che le testate giornalistiche, on line e su carta, non dovrebbero riportare nei loro articoli i commenti di odio, anche e forse soprattutto quando quei commenti nascono in reazione a un atto orribile. Come, nel caso, la morte insensata di un ragazzo di 21 anni, un ragazzo gentile che provava a difendere un amico, Willy Monteiro Duarte, ammazzato a calci e pugni da un gruppo di sventurati (sì, sventurati) cresciuti nel culto delle botte.

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