Aspettando la morte che lo avrebbe raggiunto a dieci anni, il piccolo Delfino Louis figlio di Luigi XVI, scriveva sotto dettatura frasette morali e involontariamente (quanto perfidamente) beffarde: "Generosità poco comune, il buon impiego del tempo è una delle cose che contribuiscono maggiormente alla felicità della vita". A tredici anni invece, la piccola Ippolita Sforza sorella di Ludovico il Moro, copia con impeccabile calligrafia il De senectute di Cicerone. E Marie Bonaparte consegna ai posteri il Cahier de betises, dove fra i sette e i dieci anni disegna e fa i suoi esercizi di tedesco.

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