Sono quella che cammina piano. Sono la tartaruga di Zenone e di Achille non mi curo. Sono quella che nelle giornate normali, prima di tutto questo, veniva sorpassata da  persone sbuffanti ("eh mamma mia che lentezza") e mandata a quel paese dai motociclisti mentre attraversava (sulle strisce, ma sempre piano). Non è mai stata colpa dell'artrosi. E' che immagino un sacco di cose quando cammino (quali fiori piantare, quanto sono belli i figli, dove sarà finito stanotte il gatto, che meraviglia il libro che sto leggendo - o che delusione -, quali storie si stanno intrufolando per essere scritte).

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