Mio padre si chiamava Libero, ma doveva firmarsi Libbero, con due b, per un errore di trascrizione all'anagrafe. Gli devo tutto quel che sono oggi. E' stato un padre meraviglioso, morto troppo presto (aveva tre anni più della me attuale), nato in una famiglia contadina, andato in guerra a vent'anni: e mentre cercava di sfuggire alle bombe, scriveva sonetti, anche se aveva un diploma di geometra. Mio padre non era un uomo colto e leggeva al massimo Topolino e i gialli Mondadori: eppure aveva un senso per la bellezza che raramente ho incontrato di nuovo.

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