"Una storia d'amore con Raymond Chandler, che meraviglia! Non per i suoi corpi maciullati, i poliziotti alcolizzati o le allusioni a eccentrici exploit sessuali, ma per la sua passione per i mobili.

Chandler sapeva che i mobili respirano e sentono, non come noi, ma in modo più attutito, come la parola tappezzeria, che rimanda a immagini di polvere e muffa, a raggi di sole su tessuti invecchiati o sulla pelle consumata di schienali e sedute di logore poltrone da ufficio.

Penso ai suoi divani imbottiti, ricoperti di raso celeste, come gli occhi delle sue fredde donne assassine senza corpo, che pulsano lentamente, come il cuore di coccodrilli ibernati; o alle sue chaises longues dai cuscini maliziosi.

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