Non lo seppellisco, non lo lodo, gli tributo rispetto. Non mi sogno di mettere in discussione la grandezza di Harold Bloom, ma, se posso essere appena un po' controcorrente, non ho mai amato il suo disprezzo per gli scrittori che amo.

Per Stephen King, certo. Quando, nel 2003, King venne premiato dalla National Book Foundation, Bloom diede fondo a tutta la sua indignazione, sostenendo che il premio era l’ennesimo colpo assestato alla cultura e che King era un autore di bassa lega, perché la sua era una scrittura basata sulla frase per frase, paragrafo per paragrafo, libro per libro, senza alcuna originalità.

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