Ieri, su Vice, Mario Di Vito ha riassunto molto bene i motivi per cui continuare a paragonare terremotati e migranti, sostenendo che si fa tutto per i secondi e niente per i primi, è una solenne fesseria, o stronzata, come dice lui. Primo, perché chi lotta per i porti aperti lotta, e non da oggi, perché i terremotati non continuino a essere invisibili, perché la ricostruzione riparta, perché si possa vivere in condizioni decenti e non in casette con i funghi (non porcini, quelli che vengon fuori dalla muffa).

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