Mi è capitato di imbattermi, da ultimo e per l'ennesima volta, nel pregiudizio nei confronti dell'elemento fantastico in letteratura. Da ultimo e per l'ennesima volta, sottolineo, perché è ben strana la situazione italiana, da questo punto di vista. Da una parte una cospicua schiera di esponenti di literary fiction (anche scrittori, ma soprattutto critici e operatori culturali) che non ritengono opportuno il deragliamento dal binario del realismo. Dall'altra, come si sa, la schiera dei puristi del fantastico stesso che guardano con sospetto, o con aperta acrimonia, il deragliamento dal binario del canone interno al genere.

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